Fare la comunione è toccare il costato di Cristo (è ricevere il suo cuore)
II Domenica di Pasqua - C
Clicca per vedere e scaricare l'immagine a grandezza intera (622 × 764 pixel, dimensione del file: 50 KB)
Clicca per vedere e scaricare l'immagine a grandezza intera (622 × 764 pixel, dimensione del file: 50 KB)
Alcune chiavi di lettura dell'immagine
A Pasqua siamo invitati ad approfondire la nostra fede. Questo ha i suoi rischi e possibilità. Alcuni sono presi da perplessità, dubbio eterno, si aspettano qualcosa di spettacolare totalmente diverso dalla luce armoniosa e quotidiana dell’incontro di Emmaus...
La Pasqua ci impegna. Fare la comunione è toccare il costato di Cristo. È ricevere, niente di più e niente di meno, del suo Cuore. Questo non può lasciarci uguali. Ci commuove e ci rinnova, ci risveglia e ci dà la carica. Che siamo una Chiesa speranzosa o una Chiesa convalescente, l'Eucaristia ci consente di entrare nella dinamica della vita del Risorto e nel suo impegno verso i più esclusi. Se non abbiamo in questi giorni il cuore vicino allo Sri Lanka, è un brutto affare.
E che la Pasqua sia davvero Pasqua. Continuiamo a goderci le scene che il Vangelo ci offre.
traduzione dal blog di Kamiano
Temi: tommaso, costato, comunione, cuore di gesù, calice, ostia
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Autore: Patxi Velasco Fano (начална страница)